Trieste
- Il Tergesteo |
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L'esterno
e la galleria interna del Tergesteo (visti da Piazza Giuseppe Verdi) prima
degli ultimi interventi di riqualificazione del palazzo, visibili nelle
immagini sotto - Il Caffè Tergesteo si trovava nella parte posteriore
del palazzo, su piazza Giuseppe Verdi. Aveva tavolini all’aperto
protetti da grandi tendoni. E' stato uno dei più antichi caffè
di Trieste, aperto già nel 1863. Nel 1925 era ancora aperto ed
era gestito da Dario Gallico. |
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L'attuale volta del Tergesteo dopo gli ultimi lavori di restauro. |
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Targa in memoria di Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni (Empoli, 1º aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924) è stato un compositore e pianista italiano |
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Sopra: l'orologio a parete, opera di Giovanni Eckert e il datario con la data dell'atto di fondazione della Società per Azioni Tergesteo, firmato dai sette soci fondatori (G. Brambilla, M. Pigazzi, C.A. Fontana, Pompeo de Panzera, N. Craigher, K.L. Feiherr von Bruck e il Barone Pasquale Revoltella) avvenuto nello studio del Notaio Pietro Gratin. Entrambi originali.
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l Palazzo del
Tergesteo, inaugurato la sera del 24 agosto del 1842, venne costruito,
in soli due anni e con una spesa inferiore ai due milioni di lire austriache,
su progetto dell'architetto e ingegnere Francesco Bruyn. Il disegno
definitivo dell'edificio rappresenta un compromesso fra due ipotesi
progettuali precedenti riferibili all'architetto Antonio Buttazzoni
e all'architetto milanese Andrea Pizzola. L'edificio, innalzato sul sito della Dogana Vecchia, sorse per iniziativa di un gruppo di azionisti, la "Società del Tergesteo", come luogo adatto al commercio e punto di ritrovo della Trieste ottocentesca. La galleria del Tergesteo venne aperta nel 1842 per ospitare "nella parte esteriore del pianterreno [...] eleganti botteghe e una grandiosa caffetteria", e per creare nella parte interna "un luogo di riunione dei Negozianti ed altri [...]". In seguito gli spazi del pianterreno furono destinati alla "Società dei Commercianti". Il palazzo fu sede della Borsa triestina dal 1844 al 1928 e del Lloyd Austriaco dal 1857 al 1883. Negli stessi anni il Tergesteo venne frequentato da illustri personaggi, tra i quali Italo Svevo, che utilizzò la galleria come sfondo per il suo romanzo, la Coscienza di Zeno. |
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Sopra a sinistra; L’altorilievo raffigura, dal basso verso l’alto in maniera piramidale, due cavalli marini (“Cavalloni”) aventi la parte anteriore equina e quella posteriore terminante in una sinuosa coda pisciforme. Le due creature fantastiche rimandano alle forze primigenie della Natura, al Caos primordiale da cui tutto ha avuto origine. Ma dal Caos è nato l’Ordine Cosmico ed infatti vediamo che le code dei due cavalli marini attorcigliarsi armoniosamente attorno ad un Caduceo, ovvero il Bastone di Hermes o Mercurio. Il Caduceo funge da “Axis Mundi”, vertice centrale attorno a cui tutto ruota ma pure da elemento ordinatore del Caos rappresentato dai due focosi cavalli marini. (.ilpuntosulmistero.it) |
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Caffè Tergesteo: Si trova dal 1863 all’interno dell’omonima Galleria in Piazza della Borsa, di fronte allo storico Teatro Verdi. Classico luogo di incontro e passaggio cittadino, frequentato di giorno da uomini d’affari della vicina Borsa e di sera dall’elite culturale della città, oggi è situato all’interno della Galleria. Ha da poco concluso dei lavori di restauro, per ricreare l’atmosfera di fin de siécle, ma dell’originale purtroppo è rimasto ben poco; da notare le vetrate colorate che raffigurano episodi della storia triestina. Ad esso Saba dedicò una lirica raccolta nel Canzoniere “Caffè Tergesteo… tu concili l’italo e lo slavo, a tarda notte, lungo il tuo bigliardo“.(da: danieledemarco.com) |
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